LA RICONQUISTA DI ECATHE

Le foto sono in fondo al BR!
 
Resoconto della Terza Battaglia per il Formicaio Ecathe, settore Thoran, estratto dal registratore neurale del Lord Inquisitore Alexander Magnus, Ordo Xenos, Governatore Planetario ad interim di Faaris IV:

*** Cod. 528/f7, accensione registratore neurale, soggetto registrato Lord Inquisitore Alexander Magnus, Ordo Xenos. Registratore neurale online ***

Il viaggio notturno verso il Formicaio Ecathe non è stato dei più tranquilli che io abbia fatto nella mia carriera di Inquisitore. Il settore Thoran è in subbuglio, forze xeno premono con violenza non prevista da sud e da ovest, le guarnigioni imperiali presenti faticano a reggerne l’urto e cedono ogni giorno metri su metri all’avanzata dei contingenti alieni. Siamo venuti a conoscenza della caduta della Fortezza Thunderdome quando le batterie di missili e della contraerea dei suoi bastioni ci hanno preso di mira senza un attimo di tregua non appena la Cannoniera Thunderhawk ha cominciato la rotta di discesa dall’orbita alta verso i cieli di Thoran. Solo grazie alla perizia del pilota non siamo ridotti ad un contorto relitto fumante schiantato nella zona rocciosa della parte meridionale del settore.

Tutto questo e molti altri segnali mi hanno portato a pensare al peggio. Il Formicaio da ormai due anni è in mano agli Eldar, che però oltre a tenerlo saldamente in pugno in tutto questo tempo non hanno mai intrapreso altre operazioni belliche di conquista nel settore. L’improvvisa comparsa di altre forze xeno che sembra stiano cercando di aprirsi un corridoio verso Ecathe non può essere un caso: quegli arroganti alieni dalle orecchie a punta stanno tramando qualcosa ed è mio compito porvi fine il più presto possibile.
Durante la fase di avvicinamento al Formicaio Ecathe vengo contattato in volo dal Colonnello Konrad Von Lieber, che mi ha preceduto sul posto insieme ai suoi uomini di Krieg per mettersi agli ordini del Lord Generale Frederik Vendergast, Comandante in Capo delle forze militari lealiste presenti su Faaris IV. Il mio compagno di battaglia durante la liberazione della Capitale Planetaria mi aggiorna sulla situazione all’esterno e, soprattutto, all’interno della città che è mia intenzione liberare dalla presenza xeno. Da quasi due settimane diversi contingenti imperiali si sono attestati negli edifici e nelle rovine poco oltre le mura di cinta del Formicaio: la VII Divisione Vendergast, l’VIII Reggimento degli Squadroni della Morte di Krieg e il 117° Cadiano hanno creato un quartier generale sul campo, scavato chilometri di trincee e approntato estesi campi minati lungo tutto il perimetro cittadino. Diversi battaglioni di fanteria e di corazzati sono schierati in attesa di ricevere l’ordine d’attacco.
Questo accerchiamento strategico ha consentito alle forze imperiali di intercettare piccole squadre di esploratori Eldar e diversi dispacci xeno. Alla mia richiesta di essere informato sul contenuto di tali missive, Von Lieber esita. Non è un buon segno, non è mai capitato prima. Il mio sospetto è diventato realtà, gli occupanti alieni di Ecathe hanno chiesto supporto, e chissà cos’altro, alle altre razze xeno presenti su Faaris IV. Alcuni messaggi hanno come destinatari i comandanti degli Eldar Oscuri e dei Tau; leggere che un Eldar chieda aiuto ai suoi cugini di Commorragh mi fa credere che tutti gli anni dedicati allo studio delle razze aliene siano stati anni sprecati. Quando poi Von Lieber mi comunica del ritrovamento di una pietra dell’anima contenente un messaggio per un Gran Sacerdote Necron, mi rendo conto che il Veggente Aenarion, capo della guarnigione Eldar che controlla il Formicaio, sia completamente disperato. O completamente impazzito. Davvero quel folle xeno crede di cancellare 60 milioni di anni di guerra interplanetaria con l’antica razza dei Necron in questo modo? Devo fermarlo a tutti i costi, prima che la sua delirante condotta ci condanni tutti a un destino ben peggiore della morte.
Continuo ad ascoltare e accarezzo distrattamente la fondina contenente la pistola requiem perfezionata, dono che ho ricevuto tempo anni fa dal Confratello Bibliotecario Lornath della Guarnigione della Morte. Ogni proiettile dei sei caricatori in mio possesso è inciso di litanie sacre e di catechismi imperiali. Se fossi certo di poter incontrare sul campo quello scellerato psionico xeno, preparerei un proiettile con inciso il suo nome per l’occasione.
L’aggiornamento del Colonnello di Krieg prosegue. Vista la quantità di nemici che con ogni probabilità ci vedremo costretti ad affrontare, il Lord Generale Vendergast ha diramato un bando di reclutamento per lo scontro imminente. Diversi contingenti Astartes si sono presentati in forze presso il quartier generale mobile allestito dalla Guardia Imperiale: il Grande Maestro Johannes Arianus della Southern Legion, a mia insaputa, si è presentato con alcune squadre di suoi uomini e con un Titano Reaver della Legione Mantis, il Deus Machina “Ira Imperatoris“; oltre a lui, il Maresciallo Ambrosius Larianus è giunto al comando di un nutrito numero di Templari Neri e il Lord Lupo Indra Black Fist ha mobilitato i suoi branchi di Lupi Siderali per mettersi al servizio della riconquista del Formicaio. Come se questo non bastasse, con una comunicazione direttamente dall’orbita il Gran Maestro Lucius della Seconda Confraternita dei Cavalieri Grigi ha fatto sapere di essere pronto a scendere in campo insieme ai suoi Confratelli.
Un tale schieramento di uomini e mezzi ci dovrebbe garantire una vittoria agevole, sempre che gli Eldar, che l’Imperatore maledica in eterno la loro razza infida, non abbiano già concluso le trattative con i loro improvvisati alleati.
La procedura di atterraggio è conclusa, attraverso il portellone di sbarco dalla Cannoniera Thunderhawk e mi dirigo verso il quartier generale, accompagnato dalla mia Interrogator Allysin Ferrux. Il Sole brilla alto nel cielo senza nubi, una lieve brezza mi scompiglia i capelli mentre cammino verso il nutrito numero di ufficiali in attesa del mio arrivo. Vengo accolto dal Lord Generale Vendergast e dagli altri comandanti imperiali. Entro nel tendone del centro comando e saluto chi devo senza troppe cerimonie, ci sarà tempo per i convenevoli quando avremo scacciato gli xeno da Ecathe. Consulto mappe strategiche e resoconti logistici, facendomi illustrare quale sarà la procedura di ingaggio e le manovre tattiche che le truppe metteranno in pratica per intercettare, accerchiare e isolare il nemico. Il Lord Generale Vendergast ha fatto un ottimo lavoro, come sempre. La sua presenza oggi sul campo di battaglia è stimolo per gli uomini e garanzia di vittoria. Se solo ci fossero più uomini come lui al servizio dell’Imperatore, la razza umana non sarebbe costantemente assediata da minacce aliene o peggiori.
Mentre visiono l’ennesimo d-pad contenente i dati di una sezione della cinta muraria del Formicaio, un ufficiale inferiore del 117° Cadiano fa irruzione trafelato nella tenda comando con in mano un piccolo oggetto metallico tondeggiante di colore ocra, di tipica fattura xeno. Comando ai comandanti imperiali di fare spazio e di non avvicinarsi al manufatto alieno. Ora che lo vedo da vicino, posso constatare che si tratta di un oggetto di manifattura Tau. Quella che sembra una scritta lungo uno dei bordi ricurvi attira la mia attenzione: decifro la grafia cubiforme degli alieni e riesco a leggere le parole incise sul bordo metallico. “Alla cortese attenzione del Lord Inquisitore Alexander Magnus. Premere contemporaneamente la prima e l’ultima lettera”.
Rimango per un istante interdetto. Un messaggio dei Tau per me. Come facevano a sapere che sarei arrivato qui oggi? Com’è possibile che dei Tau siano riusciti ad aggirare l’accerchiamento imperiale? Come hanno fatto a recapitare questo messaggio all’interno delle nostre linee? Troppe domande, nessuna risposta. Accecato per un breve istante da un furore quasi omicida afferro per il bavero della divisa l’ufficiale inferiore del 117° Cadiano e gli intimo di dirmi da dove proviene quell’oggetto. L’ufficiale, intimorito, riferisce che una squadra di xeno in armatura mimetica ha sorpreso lui e i suoi uomini durante un giro di perlustrazione e consegnato l’oggetto sotto la minaccia delle armi, precisando che avrebbe dovuto essere recapitato direttamente nelle mani del rappresentante dell’Inquisizione presente tra le fila imperiali.
Tutto questo non ha senso. Non sono io il comandante in capo delle truppe qui schierate, è Vendergast. Io ho deciso solo all’ultimo di partecipare a questo scontro. Mentre cerco di rimettere insieme i pezzi di questa storia assurda, il Lord Commissario Ghila, ufficiale in comando del 117° Cadiano, congeda l’ufficiale inferiore con un’occhiata da plotone di esecuzione.
“Uscite. Se è un messaggio diretto a me, lo ascolterò da solo. Se invece è una trappola, sarebbe stupido correre il rischio che l’intero Alto Comando lealista di Faaris IV venga eliminato in un sol colpo. E’ preferibile che perisca solo io, nel caso si trattasse di un congegno esplosivo di qualche genere”. Ignoro le lamentele di chi vorrebbe rimanere al mio fianco e aspetto che il tendone del centro comando si svuoti del tutto. L’ultima a uscire, visibilmente contrariata, è la mia Interrogator. Mi avvicino all’oggetto xeno appoggiato sul tavolo tattico, un rivolo di sudore freddo mi scorre lungo la schiena. Attivo per sicurezza il mio campo rifrattore, anche se sono consapevole che un’esplosione ravvicinata mi dilanierebbe nonostante questa mia precauzione.
Premo con i due pollici la prima e l’ultima delle lettere incise lungo il bordo ricurvo del piccolo manufatto Tau, il cuore che si ferma per un paio di battiti. Dopo qualche secondo in cui non accade assolutamente nulla, la sommità tondeggiante dell’oggetto si apre con un meccanismo a scomparsa, attivando al tempo stesso quello che potrei definire un olo-proiettore. Mi trovo a fissare di fronte a me l’immagine tremolante, resa bianca e azzurra dai filtri olografici, di un Tau in armatura da combattimento, senza elmo. Dai gradi e dalle onorificenze sparse sulla sua corazza deduco che sia un comandante, o qualcosa del genere.
“Buongiorno Inquisitore, temevo che l’occasione di potervi parlare fosse ormai perduta”.
Questo alieno mi si rivolge come un dignitario in visita, parlando in un Alto Gotico quasi perfetto, storpiato solamente dai disturbi statici della trasmissione olografica. “Vedo che indossate già i vostri paramenti da battaglia. Se voleste essere così gentile da disattivare il vostro campo di forza personale potremmo dialogare senza queste fastidiose oscillazioni energetiche. Non sia mai che qualche frase possa essere travisata”. Quello che vedo dovrebbe essere un accenno di sorriso da parte dello xeno? Veramente questo alieno crede di essere seduto in un salotto con in mano un calice di amasec? Decido di starlo a sentire, nonostante ogni fibra del mio essere mi stia gridando di svuotare il caricatore della pistola direttamente in mezzo agli occhi della proiezione olografica.
Cerco di tranquillizzarmi inspirando a fondo, assumo una posa a braccia conserte in attesa che lo xeno prosegua con quello che ha da dire. So che mi vede, quindi non devo far altro che aspettare.
“Molto bene, verrò subito al punto della questione. Mi presento, sono Shas’o R’alai, comandante della forza di primo contatto AIC e coordinatore delle forze del Bene Superiore sul mondo che voi umani chiamate Faaris iv. Mi pongo alla vostra presenza come rappresentante della coalizione posta a difesa della città formicaio di Ecathe”.
Coalizione? Dunque gli Eldar sono riusciti a farsi raggiungere dai loro alleati. La situazione sta volgendo verso una direzione che avevo previsto, ma che fino all’ultimo avevo sperato non si concretizzasse. “Il Veggente Aenarion, guida degli Eldar di Ecathe, mi ha incaricato di porvi i suoi saluti e le sue condizioni per la battaglia. Offre a voi e a tutte le truppe lealiste schierate attorno al formicaio un salvacondotto per uscire dal settore Thoran, valido anche per tutti gli abitanti umani di Ecathe che decideranno di seguirvi. Forze armate agli ordini del Terrifico Arconte della Cabala Arlecchina e del Faraone Necron Idarne della Dinastia Sautekh vi scorteranno nel vostro viaggio  per vigilare che non vi accada nulla di spiacevole. Come contropartita, il Veggente Aenarion chiede che tutti i contingenti lealisti presenti all’interno del settore Thoran ripieghino al di fuori del settore stesso, per evitare ulteriori e inutili spargimenti di sangue”.
Stento a credere alle mie orecchie. Il mio animo ribolle di una rabbia primeva, gli occhi ridotti a due fessure scaglierebbero fulmini contro il Tau se ne fossero in grado. Questo arrogante xeno senza naso si sta arrogando il diritto di porre condizioni a me, un Lord Inquisitore dell’Ordo Xenos e Governatore Planetario di Faaris IV! Crede di impressionarmi snocciolando i nomi dei comandanti alieni all’interno del formicaio, ma ha sbagliato i suoi calcoli. Più xeno ci sono oggi nel formicaio, meno ce ne saranno domani nell’Imperium. “Vi vedo pensieroso Inquisitore, cosa debbo dunque riferire al Veggente Aenarion? Accettate le condizioni da lui previste?”. Il tono di Shas’o R’alai è irriverente, credo si stia divertendo a provocarmi. Senza neanche accorgermi di averla impugnata e sfilata dalla fondina, mi trovo in mano la pistola requiem perfezionata. La punto contro l’immagine olografica del Tau, non distogliendo mai lo sguardo dai suoi occhi leggermente obliqui.
“Questa è la mia risposta, lurido xeno”. Premo il grilletto, il proiettile attraversa il corpo immateriale dell’ambasciatore nemico, per poi andare a colpire uno dei pannelli di dati del dentro comando, il cui schermo si frantuma in miriadi di frammenti in un’esplosione di scintille.
L’immagine di R’alai svanisce, è un’espressione di disappunto quella che intravedo sul suo volto pochi attimi che l’olo-proiettore si spenga? Oppure è dispiacere? La cosa non mi tocca. Siamo arrivati al grottesco, questi xeno osano prendersi gioco di me e dell’Imperium stesso. La giustizia dell’Imperatore calerà su tutti loro, lo giuro sul Trono.
Neanche due secondi più tardi, fanno irruzione nel tendone diversi soldati della VII Divisione Vendergast e la mia Interrogator, armi in pugno, seguiti dagli ufficiali con i quali qualche minuto prima stavo discutendo i piani di battaglia.
Alzando la mano disarmata prevengo tutti prima che possano parlare e rinfodero la pistola nella fondina. Prima di dire qualunque cosa, mi volto verso il tavolo e raccolgo l’olo-proiettore, ormai spento, e lo infilo in una tasca della mia veste.  “Preparate i vostri uomini, comandanti. Tra un’ora attacchiamo il Formicaio Ecathe. Li avremo contro tutti. Tutti quanti”.

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Il rombo della Cannoniera Thunderhawk in fase di partenza porta il mio sistema uditivo al limite della sopportazione. Dal sedile sul quale sono seduto posso visionare l’intero perimetro cittadino attraverso un radar tridimensionale, grazie al quale potrò seguire gli spostamenti delle truppe sul campo. La luce del Sole che penetra dagli oblò blindati della fusoliera illumina di un chiarore rasserenante il solitamente cupo vano di trasporto della Cannoniera.
La tattica che adotteranno i comandanti è semplice: la Guardia Imperiale avanzerà con i corazzati davanti alla fanteria, scatenando nel contempo un pesante fuoco di artiglieria sul limite periferico del Formicaio, così da stanarne gli occupanti. Il Titano “Ira Imperatoris” si occuperà di abbattere qualunque cosa gli xeno ci mandino contro che monti più di un’arma da fuoco sullo scafo.
Gli Astartes, come di consueto, rimarranno in attesa per intervenire in maniera chirurgica laddove ve ne sia più bisogno. Classico modus operandi della Tactica Imperi. Classico ed efficace. Forse troppo scontato. I nostri nemici non sono degli stupidi Orki o dei Tiranidi guidati dalla mente collettiva. Sono infidi, intelligenti e pericolosi. Tutto sembra andare troppo liscio, il mio sesto senso è in allarme rosso. Rivolgo una breve preghiera all’Imperatore e ordino attraverso l’intercom di bordo al pilota di sorvolare ad alta quota il cielo sopra lo schieramento lealista.
Dal vox comunicatore alla mia sinistra mi giungono alle orecchie gli ordini del Lord Generale Vendergast, resi gracchianti dalla distorsione statica dell’apparecchio, seguiti con immediatezza dalle conferme del Colonnello Von Lieber e del Lord Commissario Ghila. Perché tutta questa elettricità statica nell’aria? I cieli sono sgombri da nubi, non si sono mai registrate alterazioni del genere nel settore Thoran. Qualcosa non va, lo percepisco chiaramente, ma non riesco a identificare né il problema né la fonte.
Le mie riflessioni vengono interrotte da una serie di tuoni che si susseguono uno dopo l’altro: l’artiglieria ha cominciato a fare fuoco. Svariati crateri di svariate dimensioni compaiono dove i pesanti proiettili esplosivi si schiantano al suolo, disintegrando terreno, pietre, edifici e qualunque xeno abbia avuto la sfortunata idea di trovarsi sulla traiettoria dei colpi. Osservando il radar tridimensionale noto che i nostri nemici stanno cominciando a fare le loro mosse: aeromobili Tau e Eldar abbandonano le posizioni difensive dietro le mura del Formicaio e avanzano in formazione verso il nostro schieramento, offrendosi con sfacciata arroganza al fuoco dei cannoni lealisti.
Peggio per loro, se non sarà il fuoco a decimarli ci penseranno i campi minati. Però sembra tutto troppo facile, possibile che i comandanti xeno, così diversi tra loro, non siano riusciti a pianificare una strategia degna di questo nome? La mia è una speranza, ma non ho combattuto e sono sopravvissuto tutti questi anni al servizio dell’Imperatore fondandomi su delle speranze.
Un boato improvviso scuote l’intero abitacolo della Cannoniera Thunderhawk. Non siamo stati colpiti, non ho sentito urti e i sensori di bordo sono tutti operativi. La luce proveniente dagli oblò della fusoliera si affievolisce di colpo, fino a sparire del tutto. Cosa sta succedendo, per il Trono? Osservo il cielo intorno alla carlinga del nostro velivolo, nuvole grigio antracite stanno ricoprendo il cielo con una velocità che di naturale non ha nulla. Ordino attraverso l’intercom al pilota di portarsi ad una quota superiore per investigare sul motivo di tale repentino cambiamento climatico. Attraversiamo il denso strato di nubi piombando in un buio quasi totale, i potenti fanali alogeni della Cannoniera faticano a fare luce sufficiente a illuminare la rotta. Durante l’attraversamento delle nubi, colgo i primi flash dovuti ai lampi, seguiti dopo pochi secondi da tuoni di rara potenza. Numerosi fulmini saettano intorno alla Thunderhawk, fortunatamente senza colpirla o arrecarle danno.
Dopo quasi due minuti di salita verso una quota più alta, finalmente la Cannoniera esce dallo strato di nubi. Il cielo intorno a noi è di nuovo sgombro, dal mio punto di osservazione possa constatare che l’area ricoperta dalla tempesta si limita esclusivamente ai cieli sopra il Formicaio Ecathe e le porzioni di territorio entro un raggio di una ventina di chilometri. I miei sospetti erano fondati, questa non è una tempesta naturale, qualcuno l’ha scatenata.
Afferro il microfono del vox comunicatore e riferisco al Lord Generale Vendergast le mie scoperte. Riuscire a parlare con il comandante imperiale risulta difficile, la comunicazioni sono parecchi disturbate, capisco una parola su tre e continuo a chiedere di ripetere le frasi appena dette.
Da quello che riesco a decifrare, l’intero schieramento di battaglia è coperto dalle nubi della tempesta, la visibilità è molto limitata, quasi azzerata, i veicoli sono costretti ad utilizzare i fari di segnalazione per poter individuare il nemico e svariati fulmini stanno cadendo sul terreno.
Che l’Imperatore maledica quella feccia xeno. La loro tattica ora è evidente, rendere cieche le nostre bocche da fuoco, che sono la nostra forza più grande. Non mi stupirei se tentassero una sortita in forze per spezzare in due il nostro schieramento e poi finirci o costringerci alla ritirata.
Devo trovare la fonte della tempesta, il responsabile di tutto questo. Ed eliminarlo al più presto.
Comunico le mie intenzioni al Lord Generale Vendergast, il quale mi augura buona fortuna con una preghiera all’Imperatore.
“Attivate tutti gi auspexes e potenziate i sensori di rilevamento, dobbiamo trovare il punto d’origine della tempesta!”. La mia Interrogator si muove subito organizzando le mansioni dei Servitori e degli altri membri del mio seguito. Torno a osservare il radar tridimensionale, le forze nemiche proseguono indisturbati nella loro avanzata verso le nostre linee, i nostri uomini non li riescono a vedere. Che l’Imperatore ci protegga, devo fare presto, o la battaglia sarà persa ancor prima di essere combattuta.

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La ricerca della fonte della tempesta è ancora in alto mare. I disturbi causati dall’enorme quantità di energia statica stanno rallentando gli sforzi della mia Interrogator e del mio seguito. Siamo certi che l’origine di tutto sia all’interno del Formicaio, in un punto vicino alla mura di cinta esterna rivolta verso lo schieramento delle truppe lealiste, ma la zona individuata è ancora troppo vasta per poter effettuare un attacco mirato. Sicuramente qualcuno degli xeno si starà occupando di un macchinario in grado di scatenare una tempesta di questo genere. Basta trovarlo per porre fine a tutto questo.
Ordino attraverso l’intercom al pilota di scendere di quota, di tornare all’interno della tempesta. Correremo più rischi, ma i sensori saranno più precisi. Appena iniziata la discesa, come ad accoglierci, diversi fulmini saettano a poca distanza dallo scafo della Cannoniera.
Controllo il radar tridimensionale: la furia della tempesta ha colto del tutto impreparate le nostre truppe. Il continuo cadere dei fulmini sul terreno o sulle truppe stesse ha creato scompiglio, le cavalcature dei Cavalleggeri di Krieg si sono imbizzarrite nonostante i loro impianti chimici calmanti, sparpagliandosi in tutte le direzioni. Inutili gli sforzi del Colonnello Von Lieber, la cui voce sento tuonare nel vox comunicatore. Sono certo che il Sergente Kayn Molossian dei Cavalleggeri abbia fatto tutto ciò che è umanamente e inumanamente possibile per trattenere i cavalli, e che la colpa della rotta della cavalleria non sia da attribuire a lui. La fanteria del 117° Cadiano si è rintanata nelle rovine degli edifici per non essere spazzata via dalla furia di una scarica di fulmini particolarmente intensa. Non così fortunata è stata una batteria di Corazzati d’Artiglieria Manticore, ridotta a rottami fumanti dall’impatto dei fulmini.
Il nemico non è rimasto a guardare. Gli aeromobili Eldar e Tau si sono fatti sotto, aprendo il fuoco con precisione chirurgica grazie a dispositivi di puntamento avanzati che le nostre truppe purtroppo non posseggono. I fari dei nostri corazzati forniscono un ulteriore bersaglio ai tiratori xeno, che non perdono l’occasione di far saltare in aria un Leman Russ dietro l’altro. Aeromobili leggeri degli Eldar Oscuri sfrecciano tra il disordine delle nostre linee, mietendo numerose vittime con i loro attacchi mordi e fuggi. Spostandosi attraverso portali dimensionali, altri Eldar Oscuri e Necron compaiono a dare man forte alla prima linea in avanzamento degli xeno.
Il vox comunicatore è una cacofonia di ordini e direttive brutalmente sbraitate, il Lord Commissario Ghila sferza i suoi uomini minacciandoli con la promessa di terribili punizioni, il Lord Generale Vendergast sprona la sua VII Divisione a creare un fuoco di arginamento contro le scorrerie degli Eldar Oscuri, il Colonnello Von Lieber ordina alla sua artiglieria di martellare senza posa la linea in avanzamento degli alieni.
Grazie agli sforzi coordinati dei comandanti della Guardia Imperiale la situazione caotica del nostro schieramento viene riportata ad uno stato più accettabile. L’avanzata nemica viene costantemente rallentata, fino ad essere arrestata poco oltre la posizione dei campi minati. L’accorciarsi della distanza tra i due fronti ha permesso alle nostre truppe di poter inquadrare il nemico nei loro mirini, e ci ha permesso di rispondere con un torrente di fuoco al quale gli xeno non hanno saputo resistere senza subire danni. Diversi veicoli nemici vengono vaporizzati dalla potenza delle armi del titano Reaver, così come intere squadre di armi pesanti Tau vengono annichilite e sepolte nei crateri causati dal fuoco dei turbolaser distruttori del Deus Machina.
Mentre osservo l’evolversi della battaglia, la mia Interrogator corre lungo il vano trasporto della Cannoniera fino ad affiancarmi. Con un sorriso mi comunica di aver individuato con un’approssimazione del 97,8% la posizione della fonte della tempesta. Il presunto macchinario che dà origine a tutto questo dovrebbe trovarsi in uno dei due alti edifici a ridosso della sezione F-12 della cinta muraria del Formicaio.
Ordino al pilota attraverso l’intercom di deviare la rotta verso i due edifici, e di agganciare il più vicino con tutte le armi della Cannoniera Thunderhawk. Comunico al Lord Generale Vendergast di aver individuato la fonte del problema. In risposta il comandante imperiale mi dice che farà intervenire gli Astartes a ridosso della cinta muraria per tagliare in due la linea nemica e per darmi man forte in caso di difficoltà e che l’artiglieria di Krieg effettuerà un bombardamento sulla posizione agganciata dalle armi del nostro velivolo per essere sicuri di non mancare il bersaglio.
Il nostro arrivo viene accolto dagli xeno con un torrente di proiettili e di laser, devono aver capito qual è il nostro bersaglio. Grido nell’intercom al pilota di dare potenza ai motori e di fare fuoco. E’ ora di dare tutto, che l’Imperatore ci aiuti.

*** Registrazione neurale interrotta manualmente. Registratore neurale in standby, periodo trascorso dallo spegnimento 4 minuti, 06 secondi***

La tempesta non è cessata. Lo scafo della Cannoniera Thunderhawk è continuamente scosso da urti di varia potenza a causa dei colpi che gli xeno ci stanno sparando addosso. Attraverso l’intercom ordino al pilota di effettuare una virata verso l’alto e di riprendere la rotta di ingaggio con il secondo dei due edifici. Il primo edifico bersaglio è ridotto ad un cumulo contorto di macerie. La potenza delle armi della Cannoniera unita al bombardamento chirurgico dell’artiglieria di Von Lieber hanno fatto collassare la struttura del complesso, il colpo finale del cannone turbolaser della Thunderhawk ha polverizzato ciò che restava dell’edificio e dei suoi occupanti xeno. Ma la tempesta non è cessata. Abbiamo sbagliato bersaglio. La fonte deve essere per forza di cose nell’altro edificio.
Dal vox comunicatore sento la voce del Lord Generale Vendergast riferirmi che gli Astartes sono piombati alle spalle della prima linea nemica e che hanno subito ingaggiato battaglia. Dal radar tridimensionale posso notare che diverse capsule d’atterraggio dei Lupi Siderali sono atterrate nella parte destra del campo di battaglia tra la fanteria e i veicoli Tau, mentre a sinistra corazzati pesanti dei Templari Neri stanno convergendo verso le posizioni Eldar e Necton. Al centro si sono teletrasportati i Cavalieri Grigi, per chiudere la linea d’assalto Astartes. Del Grande Maestro Arianus e dei suoi uomini non ricevo aggiornamenti, saranno in attesa di intervenire in un secondo momento.
Afferro il microfono del vox comunicatore e riferisco a Vendergast che faremo un ulteriore passaggio d’attacco sul secondo edificio bersaglio. Manca meno di un minuto all’agganciamento dell’edificio, ordino al pilota di accelerare la velocità di crociera. Un forte scossone mi fa vacillare, qualcuno degli xeno deve aver imbroccato un colpo fortunato. Con un rapido sguardo fuori dall’oblò blindato cerco di capire cosa ci ha colpito e l’entità dei danni subiti. Dall’ala sinistra della Cannoniera provengono dei segnali luminosi rossi intermittenti. Cerco di mettere a fuoco meglio cosa possa essere a emettere quelle luci. Sgrano gli occhi. Sono dei puntatori Tau. Siamo stati marcati, ora qualunque missile teleguidato ci avrà come bersaglio primario agganciato. Mi getto sull’intercom e attivo la comunicazione con il pilota della Thunderhawk.
“Disimpegnare! Disimpegnare! Siamo stati marcati, prendere quota! Sganciarsi!”. La mia Interrogator mi guarda con gli occhi spalancati, si è resa perfettamente conto che è questione di attimi prima che un missile ci abbatta.
Il pilota vira violentemente verso sinistra, facendo perdere l’equilibrio a tutti i passeggeri del vano di trasporto, per poi cabrare con uno strappo sovralimentando i motori oltre la piena potenza. Troppo tardi. Qualcosa, probabilmente un missile a ricerca di calore, impatta sui motori di destra della Cannoniera. Decine di spie d’emergenza si accendono contemporaneamente, inondando l’interno della carlinga di intermittenti luci rossastre. La voce del pilota all’intercom è disturbatissima, riesco a capire a grandi linee che il motore di destra è fuori uso. Un altro urto scuote il velivolo sempre sulla fiancata destra della fusoliera. Un allarme sonoro possibilmente più fastidioso per l’udito del rombo dei motori comincia a suonare con scadenza ritmica, ad indicare il propagarsi di un incendio lungo lo scafo. Mi lancio verso un oblò per valutare la gravità della situazione, che è molto peggio di quanto temessi. Le fiamme stanno avvolgendo l’intera ala destra, esattamente dove sono stipate le scorte di carburante del motore fuori uso. Appena il carburante prenderà fuoco, esploderemo come un gigantesco fuoco d’artificio. Urlo a tutti di prendere i paracaduti gravitazionali e di abbandonare il velivolo. Digito il codice di apertura di uno dei portelloni laterali della Thunderhawk, che si apre con uno sbuffo pneumatico direttamente sul panorama della tempesta di fulmini. Altri due missili colpiscono la Cannoniera, facendola sbandare violentemente verso sinistra. La mia Interrogator mi vola addosso, facendomi cadere disteso sulla schiena sul pavimento del vano trasporto. Oberon e Dagda, i due Crociati del mio seguito che stavano distribuendo i paracaduti gravitazionali, vengono sbilanciati comportando la caduta dei paracaduti stessi. Cerco di rialzarmi e vedo le tre Assassine del Culto della Morte afferrare un paracadute a testa e lanciarsi nel vuoto senza esitare. I due Crociati le seguono pochi istanti dopo. Mi rialzo e aiuto la mia Interrogator ad alzarsi a sua volta. Guardo sul pavimento e vedo che è rimasto un solo paracadute gravitazionale, gli altri devono essere volati fuoribordo quando gli ultimi missili ci hanno colpito.
Allysin Ferrux raccoglie il paracadute e me lo porge. Nei suoi occhi vedo una grande determinazione, ma nel contempo un terrore cieco per il destino che la attende. Il suo Cybermastino è accanto a lei, immobile e attento. Senza dire nulla afferro il paracadute e me lo allaccio sulla schiena. La mia Interrogator continua a fissarmi, un velo di lacrime a offuscarle gli occhi. Mi avvicino verso il portellone di emergenza aperto, le fiamme si sono propagate fin quasi alla cabina del pilota, che continua a cercare di tenere in assetto il velivolo comunicando nel contempo dati e informazioni nell’intercom, che però io non riesco a comprendere. Mi volto indietro: oltre la mia Interrogator vedo i Servitori e gli Arcoflagellanti in modalità offline, assolutamente ignari del destino che li attende. Accanto a loro, i due Devoti del mio seguito mi guardano e mi fanno il saluto dell’Aquila. Fedeli fino all’ultimo.
Guardo fuori dal portellone, tra una manciata di secondi la Thunderhawk esploderà, sempre che qualche altro missile non ci centri prima. Non doveva andare in questo modo, ho agito in maniera avventata. Ho puntato troppo presto al bersaglio primario, esponendomi ad una reazione nemica contro la quale non eravamo assolutamente preparati. E così ho causato la morte di metà del mio seguito e della mia Interrogator.
No. Di Allysin no. Con uno scatto afferro la mia Interrogator per un braccio e la getto fuori dal portellone. Le sue parole di sorpresa e protesta si trasformano ben presto in un grido prolungato. Subito dopo mi getto dietro di lei. L’ultimo suono che sento provenire dalla Thunderhawk è un costante abbaiare metallico.
L’aria fredda e rarefatta mi schiaffeggia il volto e mi fa immediatamente lacrimare. Il vento mi fischia nelle orecchie già martoriate dalla quantità di esplosioni e rumori assordanti che ho dovuto subire nelle ultime ore. Cerco di individuare la mia Interrogator in caduta libera. La vedo, a circa un centinaio di metri sotto la mia posizione spostata sulla sinistra. Assumo una postura più aerodinamica possibile e punto nella sua direzione. Sfreccio ad una velocità che non voglio calcolare in mezzo alle nubi temporalesche, tra le quali ogni tanto saetta un fulmine che poi va a schiantarsi chissà dove. Ho praticamente raggiunto Allysin. La afferro per una gamba, lei appena si sente toccare smette di scalciare e agitare le braccia. Con movimenti misurati ma con il cuore in gola la tiro verso di me e la abbraccio. Con una mano prendo una delle corde di sicurezza del paracadute gravitazionale e la uso per imbragare il mio corpo al suo. Spero che questa soluzione di fortuna possa reggere. Così come spero che il paracadute regga il peso di entrambi. Controllo l’altitudine sul display di sicurezza dell’equipaggiamento e setto l’apertura automatica del paracadute gravitazionale. Alla mie spalle il boato di un’esplosione fortissima supera il fragore dei tuoni della tempesta. Giro la testa e vedo un’enorme palla di fuoco dove prima c’era la mia Cannoniera Thunderhawk. Lo spostamento d’aria causato dall’esplosione ci investe in pieno, sballottandoci come foglie autunnali trascinate dal vento. Attivo il mio campo rifrattore mentre veniamo girati e ribaltati in continuazione. Nonostante i miei sforzi e il mio addestramento perdo completamente il senso dell’orientamento e della direzione. Qualcosa mi colpisce nella schiena, all’altezza del rene destro. Porto una mano sul fianco colpito e premo, fa un male dannato. Quando riporto la mano davanti agli occhi vedo che è sporca di sangue. Mi gira la testa. Allysin mi sta fissando con uno sguardo preoccupato e mi dice qualcosa, ma non riesco a sentirla…

*** Registrazione neurale interrotta, soggetto privo di sensi. Registratore neurale in standby, soggetto con parametri vitali a livelli minimi***

Parte del resoconto della Terza Battaglia per il Formicaio Ecathe, settore Thoran, tratto dal diario personale del Colonnello Konrad Von Lieber, Ufficiale in comando dell’VIII Reggimento degli Squadroni della Morte di Krieg, redatto dal Tenente Paul Sikamder, Ufficiale Addetto alle Comunicazioni e Attendente del Colonnello Von Lieber:

- Ore 12.38: viene perso il contatto radio con il Lord Inquisitore Alexander Magnus.
- Ore 12.43: viene registrata una violenta esplosione sopra i cieli del Formicaio Ecathe, localizzata ad un’altitudine di 3.622 metri al di sopra della sezione F-12 delle mura di cinta del Formicaio. Viene ipotizzato che l’esplosione sia dovuta all’abbattimento della Cannoniera Thunderhawk “Aegis Sancta”, veicolo personale del Lord Inquisitore Alexander Magnus.
- Ore 12.45: viene ordinato dal Lord Generale Vendergast di intensificare il fuoco di artiglieria contro le retrovie nemiche, per alleggerire la pressione sugli Astartes impegnati oltra la prima linea degli xeno.
- Ore 12.48: una Cannoniera Stormreaver atterra presso uno dei punti controllo installati al di fuori del Formicaio Ecathe. Una squadra di Cavalieri Grigi sbarca e si attesta in attesa dell’arrivo di una nutrita schiera di Spettri Necron.
- Ore 12.50: viene ordinato a tutte le forze di fanteria di intensificare il fuoco contro i bersagli più vicini, prevalentemente veicoli leggeri e fanteria Eldar Oscuri, per liberare la nostra zona di schieramento e isolare gli aeromobili pesanti Tau.
- Ore 12.54: la schiera Necron avanza. Il Maresciallo Ambrosius Larianus guida i suoi Templari Neri all’assalto degli xeno in avvicinamento. Dall’altra parte del campo di battaglia, il Lord Lupo Indra Black Fist guida i suoi branchi di Lupi Siderali contro alcune squadre tau attestate in uno degli edifici fuori dal Formicaio contrassegnati come obiettivo prioritario da conquistare e controllare.
- Ore 12.57: i veicoli Tau sulla destra dello schieramento bersagliano senza sosta la linea di corazzati Leman Russ, causando danni notevoli. Viene ordinato al Titano “Ira Imperatoris” di concentrare il fuoco sugli aeromobili xeno.
- Ore 13.02: il Maresciallo Larianus viene travolto dall’ondata di Spettri Necron, che sembra inarrestabile. I Cavalieri Grigi si preparano all’urto recitando litanie di fede.
- Ore 13.05: i Lupi Siderali massacrano la fanteria Tau e si attestano nei pressi dell’edificio obiettivo. Anche sulla loro posizione stanno convergendo orde Necron, guidate da un Nocitfero.
- Ore 13.09: il fuoco sostenuto della fanteria della Guardia Imperiale ha decimato le forze Eldar Oscure presenti nel nostro schieramento. I pochi xeno sopravvissuti non costituiscono un problema.
- Ore 13.11: gli Spettri Necron in avanzamento impattano sulle file dei Cavalieri Grigi. Diversi xeno cadono sotto le lame psioniche degli Astartes dalla armature argentate, ma al tempo stesso parecchi guerrieri di Titano vengono sopraffatti dall’urto della carica aliena.
- Ore 13.12: le squadre di Cavalieri Grigi al centro della linea nemica convergono verso la posizione dei Lupi Siderali, per dare man forte al Lord Lupo Black Fist contro l’orda aliena in avvicinamento.
- Ore 13.14: l’artiglieria pesante continua a martellare le posizioni del nemico per liberare la strada agli Astartes.
- Ore 13.16: due Sacerdoti Necron compaiono a pochi metri dalla posizione della squadra comando del Colonnello Von Lieber. Viene ordinato dal Colonnello stesso di imbracciare le armi e caricare il nemico.
- Ore 13.17: le rimanenti batterie di artiglieria imperiale vengono bersagliate dagli aeromobili Tau rimasti in funzione. Il Titano “Ira Imperatoris” continua il suo fuoco di annichilimento sulle posizioni xeno.
- Ore 13.18: il corpo a corpo tra gli uomini di Von Lieber e i Sacerdoti Necron infuria. Gli xeno sembrano imbattibili, fino a che il Colonnello in persona ne trapassa uno con la sua spada potenziata. L’alieno, invece di cadere, attiva nuovamente il teletrasporto e svanisce, seguito pochi istanti dopo dall’altro.
- Ore 13.20: i Templari Neri e i Cavalieri Grigi sopravvissuti all’assalto Necron arretrano per difendere le posizioni difensive presidiate dal 117° Cadiano e dalla VII Divisione Vendergast.
- Ore 13.22: viene riferito dal Lord Generale Vendergast che un Sacerdote Necron è improvvisamente comparso all’interno dell’edificio comando. Viene ordinato dal Colonnello Von Lieber di abbandonare la posizione e di correre in aiuto del Lord Generale.
- Ore 13.23: il Titano “Ira Imperatoris”, nonostante i numerosi colpi ricevuti dalle armi anticarro nemiche, prosegue nel dispensare cannonate a qualunque veicolo nemico faccia l’errore di esporsi troppo.
- Ore 13.24: il Colonnello Von Lieber raggiunge la posizione del Lord Generale Vendergast. Il Comandante in Capo delle forze lealiste su Faaris IV è ferito, ma il suo avversario ha avuto la peggio, i resti contorti del suo corpo metallico giacciono a terra a piedi del Lord Generale.
- Ore 13.25: un ululato nel vox comunicatore annuncia che i Lupi Siderali hanno abbattuto il Noctifero, coadivuti dalla potenza di fuoco dei Cavalieri Grigi intervenuti in loro soccorso.
- Ore 13.28: viene dato ordine di abbattere due velivoli Tau comparsi nel nostro schieramento. Le armi della fanteria eseguono l’ordine.
- Ore 13.31: il 117° Cadiano resiste stoicamente contro l’inarrestabile orda di Spettri Necron. Il loro coraggio permette alle truppe nelle retrovie di riconquistare il terreno perso e di mettere in inferiorità numerica gli xeno.
- Ore 13.37: il fuoco combinato di fanteria, corazzati e Astartes costringe il nemico ad indietreggiare su tutti i fronti. Come obbedendo ad un ordine comune, Eldar e Tau si ritirano in maniera ordinate, mentre Necron e Eldar Oscuri svaniscono dal campo grazie a teletrasporti e portali dimensionali. La tempesta finalmente cessa.
- Ore 13.58: grazie alla testa di ponte creata dal Lord Lupo Indra Black Fist e dal Gran Maestro Lucius della Seconda Confraternita le truppe lealiste riescono a guadagnare posizioni avanzate e a penetrare all’interno del perimetro del Formicaio Ecathe. La battaglia è vinta, sia lode all’Imperatore.
- Ore 14.26: il Lord Generale Vendergast, attestatosi in città, ordina alle truppe della Guardia Imperiale di occupare i punti chiave del Formicaio e di eliminare ogni xeno rimasto. Viene ordinato agli Astartes di inseguire gli xeno in fuga e di abbatterne il più possibile.
- Ore 14.45: ancora nessuna notizia da parte del Lord Inquisitore Alexander Magnus, né del Grande Maestro Arianus della Southern Legion, da cui ci si attendeva un intervento nella battaglia appena conclusa. Viene ordinato dal Colonnello Von Lieber di organizzare una squadra di recupero, guidata dal Colonnello stesso, per iniziare le ricerche del Lord Inquisitore disperso.

*** Cod. 528/f7, accensione registratore neurale, soggetto registrato Lord Inquisitore Alexander Magnus, Ordo Xenos. Registratore neurale online, periodo trascorso dallo spegnimento 3 ore, 35 minuti, 19 secondi ***


Mi risveglio urlando e tirandomi di scatto a sedere. Il cuore mi batte all’impazzata e ho la vista annebbiata. Percepisco, più che vedere, diverse figure che si stagliano intorno a me in contrasto con la luce chiara del cielo. Luce? Ma non c’era una tempesta ed era buio?
Sento una fitta di dolore al petto. Chino la testa per controllare e vedo una siringa metallica lunga una spanna che mi spunta dallo sterno. Alzo la testa di scatto ansimando e mi ritrovo a fissare gli occhi di un ufficiale della Guardia Imperiale con indosso la livrea dell’VIII Reggimento degli Squadroni della Morte di Krieg.
“Dove sono? Cos’è successo? Dov’è Allysin? La tempesta è finita? Abbiamo vinto?”. Le domande mi escono fuori come un torrente in piena, anche se più che parole sembrano una serie di rantoli sconnessi. L’ufficiale accovacciato di fronte a me mi mette una mano sulla spalla e mi dice di calmarmi e di stare fermo, altre due mani dalla presa d’acciaio mi afferrano e mi fanno di nuovo stendere a terra.
Cerco di fare mente locale degli ultimi miei ricordi, mentre l’ufficiale, che reputo sia un medico, sfila la siringa dal mio costato. L’ultimo cosa che rammento è il volo in caduta libera dopo aver abbandonato la Cannoniera Thunderhawk, poi un forte dolore all’altezza del rene destro, poi più nulla. A proposito del rene destro avverto un leggero fastidio. Cerco il punto dolente con la mano, provo a premere, ma non sento dolore. Non più di tanto almeno.
Mi ritiro su a sedere, aiutato dall’ufficiale medico di Krieg. Accanto a lui un altro ufficiale, questa volta del 117° Cadiano, sta sistemando degli strumenti chirurgici in un borsone di pelle mimetico. Un movimento alla mia destra mi fa voltare: un Astartes, un Apotecario a dirsi dall’armatura dipinta di bianco, mi sta guardando con fare indagatore con i suoi occhi verdi. Dal simbolo sullo spallaccio lo riconosco come uno Space Marine dei Templari Neri.
Dunque sono salvo, per il momento. Il medico, vedendomi vigile, inizia a descrivermi il mio stato fisico, elencando una sequela di danni fisici più o meno rilevanti, nessuno però particolarmente grave. Ovviamente mi vorrebbe imporre riposo assoluto da questo istante, cosa che non gli concedo.
“Dov’è Allysin, la mia Interrogator? Era legata a me durante la caduta col paracadute”.
L’ufficiale medico mi afferra per le spalle e mi gira il busto verso sinistra. Qualche metro accanto a me c’è Allysin, stesa su una barella da campo. Ha un braccio ingessato e legato al collo, e una vistosa fasciatura alla testa. Due soldati di fanteria stanno finendo di applicarle una flebo di chissà quale soluzione medicinale.
“Vivrà?”. Il medico mi guarda con occhi seri, poi annuisce. Ho il sospetto mi farà pagare il fatto di averla gettata da una Cannoniera a oltre 3.000 metri di altezza, in un modo o nell’altro. Le farò avere un nuovo Cybermastino, anzi due, per non incorrere nella sua ira.
Aiutato dall’ufficiale medico mi rimetto in piedi. Mi guardo intorno. Il Formicaio Ecathe è a ovest rispetto a dove mi trovo, diverse colonne di fumo nero si alzano sia dalla città che dalle zone immediatamente limitrofe. Guardo il cielo, finalmente di nuovo sereno. L’Imperatore oggi ha voluto mettere alla prova la nostra fede, ne sono sicuro. Come sono sicuro che non lo abbiamo deluso.
A qualche decina di metri da me vedo altri soldati con le livree di Krieg, uno dei quali particolarmente riconoscibile. Si tratta del Colonnello Konrad Von Lieber. Sta dando ordini ai suoi sottoposti, che scattano sull’attenti e poi si affrettano ad eseguirli. Dietro di lui, due Cannoniere Valkyrie sono adagiate sui pattini, i portelloni aperti, i motori spenti.
Vedendomi in piedi mi si avvicina, il volto serio come sempre. “Milord, come vi sentite?”.
Cerco di mantenere una parvenza di dignità inquisitoriale, anche se il mio aspetto ricorda più probabilmente quello di un tagliagole dei sottolivelli di Necromunda. “Sto bene Colonnello, vi ringrazio di avermi soccorso. Devo intuire che la battaglia sia vinta, o mi sbaglio?”
Von Lieber gonfia leggermente il petto alzando il mento. Lo fa sempre quando c’è una vittoria di mezzo. “Il Formicaio Ecathe è nostro, Milord. Gli xeno sono stati sconfitti e costretti alla fuga. Il Lord Generale Vendergast si è attestato all’interno della città con le truppe della Guardia Imperiale. Gli Astartes stanno inseguendo il nemico in rotta. Io mi sono permesso di organizzare una spedizione per cercarvi, Milord”.
“Molto bene Colonnello, conciso e chiaro come sempre. Spero che il Grande Maestro Arianus mi porti la testa del Veggente Eldar che ha organizzato questa improbabile e deleteria alleanza. Potrebbe ornare uno dei vostri corazzati superpesanti, non credete?”.
Von Lieber serra la mascella, mai che riesca a sciogliersi un po’. Non riuscirò mai a capire se manca completamente del senso dell’umorismo o se l’umorismo lo infastidisca oltre ogni limite. “Milord, a proposito del Grande Maestro Arianus. Non abbiamo sue notizie. Avrebbe dovuto teletrasportarsi in battaglia direttamente nel cuore degli scontri, ma dalle ultime analisi tattiche il suo segnale di teletrasporto si è interrotto per qualche attimo, probabilmente a causa della tempesta. Il segnale è poi riapparso, ma non abbiamo idea né della posizione nella quale possa trovarsi né se il teletrasporto abbia funzionato correttamente”.
La notizia mi coglie come un pugno nello stomaco. Mi si spezza il fiato e un’ansia crescente mi assale. Arianus… disperso? Potrebbe essere finito ovunque o peggio, potrebbe non essersi rimaterializzato a causa di un malfunzionamento. Scaccio dalla mente anche solo l’idea di una cosa del genere. La perdita del Grande Maestro Arianus, oltre che la perdita di un amico, sarebbe un danno enorme per le forze lealiste su Faaris IV. Sarebbe un danno enorme per l’Imperium stesso.
Accompagnato dal Colonnello Konrad Von Lieber mi avvio verso una delle Cannoniere Valkyrie.
Oggi abbiamo vinto un’altra battaglia, ma il prezzo per la vittoria è stato, come sempre, molto alto.
Infilo le mani nelle tasche della veste e mi accorgo di avere ancora il congegno Tau per le comunicazioni. Mi fermo e lo sfilo dalla tasca, sembra intatto. Von Lieber prosegue a camminare, incalzando i suoi uomini ad eseguire i suoi ordini più velocemente.
Resto solo, in mezzo alla distesa erbosa a est del Formicaio Ecathe. Appoggio sul terreno il congegno olografico e premo la prima e l’ultima lettera della scritta sul bordo ricurvo. Dopo qualche istante, la parte superiore del proiettore si apre a scomparsa, esattamente come stamattina, e l’immagine di Shas’o R’alai mi appare di fronte, tremolante nella sua luce bianca e azzurra. Sembra indaffarato e la sua armatura, prima impeccabile e perfetta, mostra più di un segno della battaglia appena conclusa.
“Inquisitore, è un piacere potervi rivedere. Ho sinceramente temuto che i miei soldati ci fossero andati troppo pesanti con il vostro velivolo, ma vedo che siete un umano pieno di risorse. Confido di avere l’occasione di incontrarvi di nuovo”. Il tono è sempre arrogante, ma si capisce che il fatto che io sia sopravvissuto l’ha colto alla sprovvista.
“Potete contare che ci incontreremo di nuovo, Shas’o R’alai. Mi siete debitore di una Cannoniera Thunderhawk”. Senza dargli tempo di replicare, faccio un passo avanti calando un piede sul congegno olografico. L’immagine del Tau trema ulteriormente, fino a scomparire.
La prossima che lo affronterò sotto il mio piede non ci sarà un congegno olografico, ma il suo muso xeno senza naso. Lo giuro sul Trono.

*** Registrazione neurale interrotta manualmente. Registratore neurale offline ***



Una partita spettacolare, tiratissima fino all'ultimo. Ecathe è attaccata dalle forze lealiste con caparbietà e freddezza. Le potenti legioni Necron e i letali Tau supportati dalla celebre Cabala Assassina contrattacano mentre gli Eldar presidiano le difese cittadine e attendono il momento per colpire. Dal primo all'ultimo turno grande entusiasmo, grandi giocatori e bellissima partita! A brevissimo le foto e il battle report!
Alla fine dello scontro le forze lealiste stremate, ferite e decimate, ma vittoriose, hanno varcato la grande porta della città e issato il vessillo imperiale sulla guglia più alta!



 

29 commenti:

Anonimo ha detto...

grandi! che bello vogliamo le foto! Forza lealisti!

Anonimo ha detto...

Che battaglia! Grazie a tutti per la bella giornata di dadi e pupazzi!
Sto mettendo in bella un po' di foto anch'io, man mano che le sistemo ve le mando! Complimenti ai lealisti e anche ai miei alleati: ce l'abbiamo messa tutta ma e' andata cosi'! Cmq tirata e incerta fino alla fine! Che dire? Ritorneremo :P
Ciao TerrificoArconte

R'alai ha detto...

Partita spettacolare, peccato sia stata giocata in notturna......

lol

Anonimo ha detto...

Colpa mia, non ho pagato la bolletta e Imotekh ci ha tagliato la luce...

Idarne

Anonimo ha detto...

Ad Onoris Causa alla fanteria della Guardia Imperiale vienne assegnata l' Abilità Strategica Veterano Alpinista ;)

Johnny il Bello ha detto...

A "breve" il report romanzato ad opera del sottoscritto.
^__^

Zar ha detto...

Stai attento Johnny a non romanzarlo.. "troppo".

Zar ha detto...

E vorrei far notare che a fine battaglia non c'era 1 Lealista all'interno del quadrante città.. :D

Johnny il Bello ha detto...

La Santa Inquisizione (nella persona del sottoscritto) vaglierà e ratificherà il report romanzato, scritto sempre dal sottoscritto.
Quindi posso assicurarvi che l'obiettività sarà MASSIMA. ^__^

Il primo che accenna solamente ad un eventuale conflitto di interessi verrà nuclearizzato direttamente dalle flotte in orbita.

Nel nome dell'Imperatore.

Lord Inquisitore Alexander Magnus, Governatore ad interim di Faaris IV

Grande Maestro ha detto...

ahahaha! ci credo Zar il mio generale con i suoi temibili terminator si è teletrasportato proprio in città e ha pensato bene di andare a sbattere contro un monolito (colpa mia lo ammetto) e subito dopo con un grasso lancio di 2 lo spedivo nel warp a prendersi un caffè!!!

R'alai ha detto...

Uhh, le flotte dall'orbita!! Send moar pliz!!

Anonimo ha detto...

W IL MONOLITO NECRON!!!

Idarne

Anonimo ha detto...

Per non parlare della thunderhawk esplosa in aria con il seguito! (ad esporre il sedere alle broadside ce la si prende proprio lì!)
Lord Ghila

Anonimo ha detto...

E' la prima volta che riesco a distruggere 7 Leman Russ in una sola partita!

Anonimo ha detto...

Vogliamo il BR!!!!!!! La battaglia è stata stupenda! http://www.naran.it/GamesWorkshop/faaris/4campagna/eventi/4faaris4_ecathe.html

Anonimo ha detto...

Che merda, a giudicare dalle foto... la solita partita ad Apocalypse che si risolve in un pastrocchio di eserciti mezzi dipinti che si sparano addosso alla rinfusa... Tutta roba già vista. Nota di merito per il Titano con le bottigliette dell'acqua come generatori... bravi bravi.

R'alai ha detto...

Hai ragione, eppure avevo proposto di usare le regole di Dropzone Commander e i dadi d20, combinati alle carte di Risiko! e su una mappa gigante di Monopoli, ma non ho raccolto consensi e si è deciso di usare le regole di Apocalisse, influenzate dall'andamento della campagna per la quale stiamo giocando.

Cosa mi consigli per essere più convincente la prossima volta??

Johnny il Bello ha detto...

Trovarmi d'accordo con un Tau mi lascia sempre perplesso... Ma stavolta non posso dargli torto. Il campo di Monopoli sarebbe stato perfetto, piazzare il Titano in Vicolo Corto avrebbe dato ai lealisti un vantaggio tattico notevole.
Purtroppo le regole della solita, noiosa e ritrita Apocalypse ci hanno privato di un tale brivido.

Johnny il Bello, Staff di Faaris IV

P.S. Caro anonimo che lasci commenti privi di senso alcuno, la prossima volta metti anche una firma, anche quella priva di senso alcuno se preferisci, oppure taci per sempre.

Anonimo ha detto...

Sempre per l'anonimo:
non erano bottiglie di acqua, ma bensi più sofisticati fermenti lattici! Informati prima di dire cavolate!

W il campo di Monopoli, approvato per la prossima, altro che noiosa Apocalisse...

Idarne

Anonimo ha detto...

Pure i Troll ci sono a Faaris? Vabbè... non curiamocene... ma sul tavolo di Monopoli Raider e Venom hanno vantaggi sul movimento?

Ciao
Terrifico

Acererak ha detto...

Bravissimi ragazzi,

ottime miniature e ottimo BR, complimenti a chi l'ha scritto (mi piacciono molto questi tipi di romanzi)... si può avere anche la versione romanzata degli xeno?

Necron, potete pure chiudere Thoran, ma le città rimangono anche in altre mani :)

Anonimo ha detto...

Ecathe era già praticamente Necron caro mio... Purtroppo il Grand Maestro (che giocava con i Lealisti) ha permesso uno sbarco "discutibile" da un Chimera, questa ultima manovra ha tolto il pareggio alla partita(e la relativa conquista Necron).
Non abbiamo voluto fare discussioni, ma diciamo che è una vittoria da non andare molto fieri...
Idarne - Gran Sacerdote Necron

Acererak ha detto...

allora sarei proprio contento di leggere un BR romanzato scritto dalla parte dei necron :)

Anonimo ha detto...

Anche a me, ma noi Necron analizziamo dati, prepariamo strategie e combattiamo. Niente altro:)

Idarne

Johnny il Bello ha detto...

Sento della negatività nell'aria... della negatività xeno... O è del rosik? ;-)
Scherzi a parte, la situazione "borderline" dell'ultimo turno è tipica di una partita del genere, avendone fatte tante posso dire che l'equilibrio cosmico una volta favorisce te e una volta favorisce gli avversari (quindi la prossima volta, a scanso di equivoci, vi spazzeremo via dal tavolo).
L'autore del BR romanzato sono io, in veste di Governatore ad Interim di Faaris IV. Purtroppo, essendo un Inquisitore, non posso scrivere un romanzo dal punto di vista di uno xeno, sono un persona professionale! ^__^
Se qualcuno vuole cimentarsi con la scrittura si faccai avanti, tanto passerà poi tutto sotto il vaglio della Santa Inquisizione! XD
Domani parto e vado finalmente in vacanza, raggiungo GM (che è sempre in vacanza ;-P) e auguro buone vacanze a chi ancora deve farle!

Anonimo ha detto...

Nesuna negatività, era giusto un pour parler. Come dici giustamente in eventi del genere non è facile gestire il tutto al meglio.

Avremo occasioni ancora per affrontarci.

Intanto buone vacanze a tutti.

Idarne

Anonimo ha detto...

"(quindi la prossima volta, a scanso di equivoci, vi spazzeremo via dal tavolo)."

Sempre che le vostre anime non si ritroveranno ad essere la portata principale del lauto banchetto in cui noi Eldar Oscuri ci intratterremo per festeggiare la vittoria mentre i più fortunati di voi cercheranno di non fare troppa brutta figura nell'arena affrontando le Furie, le Bestie del warp e altri orrori innominabili ma che un Inquisitore ben conosce! XD

Terrifico

Anonimo ha detto...

LoL, terrifico, prima dovrai passare sul cadavere corazzato del mio maresciallo e mandarmi addosso qualcosa di piú resistente dello zoo del Warp ;-)
Bellissimo BR sono speranzoso di poter giocare ancora con voi per qualche altra cittá.
Il campione dell'imperatore é caduto ma l'onore della crociata é salvo, nostra é la furia.

Grim

Anonimo ha detto...

Templare, per la tua irriverenza verrai punito e, dato che so che voi Templari apprezzate la compagnia degli psionici (sopratutto di quelli alieni), procurerò di imprigionare la tua anima in un crogiulolo della sofferenza in eterna compagnia dello spirito tormentato di un Veggente dei nostri cugini acchiocchè la tua pena sia eterno memento di ciò che accade a chi osa sfidare l'Arconte! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH